ESPERIENZE DI VITA: DA UN FILLER LABBRA ALLA…MATERNITA’!
IO E I MIEI PAZIENTI: PIU’ DI UN RAPPORTO MEDICO/PAZIENTE
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ESPERIENZE DI VITA: DA UN FILLER LABBRA ALLA…MATERNITA’!
Se ci soffermassimo a esaminare, uno ad uno, tutti i casi per cui una donna può decidere di rifarsi le labbra, probabilmente avremmo materiale sufficiente per scrivere un libro.
E da questo, certamente emergerebbero tutte le sfaccettature, più o meno narcisistiche, della nostra società.
Sono tante le storie delle mie pazienti!
E utilizzo l’aggettivo al femminile, perché nella stragrande maggioranza dei casi sono le donne a richiedere un ritocco alle labbra.
La cosa più curiosa di queste donne - diverse tra di loro per età, professione, razza e ceto sociale - è che tutte vogliono migliorare l’aspetto del viso perfezionando la propria bocca e aumentando il volume labbra.
E’ esaltante lo spirito di entusiasmo e soavità, con cui arrivano nel mio studio. L’entusiasmo tipico di quando si decide di recuperare freschezza dando una svolta alla propria vita.
E spesso ci si riesce davvero!
Vi riporto la storia di una mia paziente: “C.”
Parliamo di una giovane donna di 40 anni che di professione fa l’insegnante di danza: fisico asciutto e atletico, bellissimi capelli castani lisci e lunghi, due occhi scuri dal taglio mediterraneo.
Sempre sorridente, sempre carica, solare dalla testa ai piedi!
Un piglio vulcanico e l’aria da gitana. Un po’ per i tratti somatici, un po’ per via del trucco leggero e applicato in maniera un po’ frettolosa, tipica delle donne sportive e sempre super impegnate, che hanno poco tempo per specchiarsi durante il giorno.
Ebbene, un giorno mi si presenta in studio “C.”
Viene a trovarmi dopo aver sentito il mio nome per un passaparola, tramite una sua collega che era stata precedentemente da me per un trattamento di riempimento labbra, tutt’ora mia cliente.
Arriva da me con il desiderio di effettuare un trattamento volumizzante labbra con filler labbra.
Aveva una bella bocca, piuttosto larga e con una dentatura leggermente spaziata. Ma la cosa che mi colpì di quella donna era la confidenza immediata che ne scaturì, come se in quel momento, con me vicina, si sentisse libera di esprimere i suoi pensieri.
Dopo un paio di sedute, il contorno labbra era notevolmente migliorato. Aveva labbra più carnose e lei era molto contenta.
Un giorno, mi confidò che stava attraversando un bel periodo della sua vita: si sentiva affermata nel lavoro, contenta della sua immagine, affiancata finalmente a un uomo valido che corrispondeva il suo sentimento.
E stava iniziando ad accarezzare l’idea di formare una famiglia con questo uomo, lui ne sarebbe stato entusiasta!
Le circostanze esterne erano più che promettenti, e per lei sarebbe stata la prima gravidanza.
Tuttavia, il bimbo tanto desiderato non arrivava…
Ricordo le parole che mi disse durante una seduta con filler acido ialuronico:
“Se fuggi per una vita dall’idea di qualcosa, nel momento in cui invece decidi di non fuggire più, quella cosa rimane nascosta ancora per un po’. E’ come se volesse aspettare di vederti convinta al 100%.”
Si riferiva, infatti, al fatto che aveva fino ad allora sfuggito l’idea di una maternità. Poi, improvvisamente, aveva sentito di essere pronta, ma era come se l’universo in qualche maniera avesse voluto essere certo della sua decisione e volesse metterla alla prova.
Quindi, lei stava aspettando speranzosa che qualcosa, qualche dinamica, cambiasse la propria rotta.
Ovviamente, aveva già fatto tutti gli esami del caso e la sua fertilità era accertata. Quindi, in un certo senso, era solo questione di sorte.
Dunque, questa donna stava attraversando un processo di cambiamento interiore molto profondo e riteneva che prendersi cura del suo aspetto esteriore, in quella particolare fase, le fosse utile per iniziare a vedere la realtà in maniera diversa: più matura, più personale, più autentica. In poche parole, l’aiutava a sentirsi più donna.
Dopo qualche mese, aspettavo la consueta telefonata per fissare il successivo appuntamento per le nuove iniezioni di filler labbra ma, quando arrivò, non fu più per fissare la seduta, ma per dire che “… per un po’ di mesi” - almeno 9! - non ci saremmo viste.
In quanto medico, grazie alla mia carriera professionale, mi è capitato più di una volta di salvare la vita a un paziente. Sia in situazione di emergenza che per intuito, quando è il tempismo a fare la differenza e a decidere le sorti dell’individuo; quando sono il ragionamento e la pianificazione di una strategia terapeutica a preservare la vita della persona.
Da quando mi occupo di Medicina Estetica, tra le tante cose che ho capito e colto grazie al mio lavoro di tutti i giorni, è che prendersi cura di una persona significa farlo in tutti i suoi aspetti, anche i più reconditi.
Aiutare qualcuno a essere la migliore versione di sé - anche fisicamente - ha sempre un risvolto inaspettato e grandioso poi, come scrisse Sallustio: “Siamo noi i principali artefici del nostro destino”.